venerdì 29 ottobre 2010

29 OTTOBRE

"Ghiànnina, 29 ottobre. Fui svegliata da una vaporosa luce turchese che mi riempiva il volto. Tutta la stanza ne era illuminata. Guardai fuori dalla finestra. Era notte. Aprivo e chiudevo gli occhi per capire cosa stesse accadendo. Lo vidi inginocchiato ai piedi del letto che mi guardava senza parlare. Il suo petto era molto flaccido, i capezzoli come quelli di una scimmia femmina. Capii che era triste e capii che non potevo fare niente per lui.
'Robinson.'
Non rispose. Si alzò in piedi. Era nudo. Nella soffice luce azzurra la sua pelle rifletteva come le piume di un uccello acquatico. Notai che lo spazio tra le gambe era adesso vuoto.
'Anche domani, cioè oggi, è vacanza' dissi tanto per dire qualcosa.
Capii che piangeva in silenzio, in piedi e nudo, nel mezzo della stanza e pensai che l'intera storia iniziava ad annoiarmi. Chiusi gli occhi tentando di addormentarmi. Sentii che mi si avvicinava strisciando dentro le coperte."

da "Tre giorni festivi a Ghiànnina" di Ersi Sotiropùlu, del 1982

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